La qualità della stampa non dipende unicamente dalla stampante in utilizzo ma anche dalla carta che si decide di impiegare.
Effettuare la scelta giusta per ciò che concerne la carta da utilizzare non significa solo ottenere una stampa di qualità migliore, ma anche un risparmio energetico (oltre che su toner e cartucce) e costi minori.
Come scegliere la carta per la stampante
Come ogni ambito della tecnologia, anche quello della stampa è in continua evoluzione. Se fino a 30 anni fa i fattori più importanti da valutare erano lo spessore e il peso, nei tempi odierni ci sono un’altra serie di elementi da tenere a mente quando si decide che carta comprare.
Questi aspetti aggiuntivi vengono denominati “rigidità” e “rugosità” della carta.
Spesso si tende a fare un’analisi grossolana della carta da acquistare affidandosi a sensazioni tattili, la famosa “mano della carta“, o a quanto questa riesca a funzionare all’interno della macchina senza il rischio di inceppamenti.
Ci sono, comunque, alcuni elementi tecnici, che vengono sempre riportati sulle schede presenti sulle confezioni delle risme, che è bene conoscere e tenere sotto controllo.
Grammatura
La grammatura è sicuramente uno degli aspetti più importanti da considerare. Si tratta di una misurazione che indica il peso della carta e viene espressa in grammi per metro quadro.
Si tende spesso, quando si cerca nuova carta da acquistare, ad affidarsi unicamente alla grammatura prendendo questo valore come una sorta di indice di qualità della carta stessa.
Esistono, però, tantissimi altri fattori come luminosità, opacità e rigidità che concorrono alla qualità finale della carta.
Spessore
Com’è facile intuire dal nome, lo spessore della carta indica, tramite un valore espresso in millesimi di pollice o millimetri, quanto sia spesso ogni foglio di carta.
Solitamente, le stampanti odierne lavorano con fogli di carta da 85 mic.
Non è possibile farsi un’idea chiara della flessibilità della carta considerando solo lo spessore; questo fattore dipende, infatti, anche dalla materia prima utilizzata per la realizzazione.
Rigidità
Come anticipato, si tratta di uno dei fattori più importanti, assieme alla rugosità, che è necessario tenere in considerazione per la scelta della carta.
La rigidità (ossia la resistenza alla flessione) o il suo inverso, l’elasticità (propensione alla flessione), sono i valori che esprimono la tendenza di un materiale a recuperare la forma originale quando a questo si applica una deformazione.
Esiste, inoltre, un altro valore, strettamente legato a questi ultimi, denominato “momento elastico“, utile per indicare il limite oltre il quale la deformazione diventa irreversibile.
Una carta con un momento di flessione basso sarà molto facile da deformare in modo permanente.
Rugosità
La rugosità indica la capacità del foglio di resistere allo scivolamento.
Si tratta di una valore davvero importante: fogli troppo scivolosi potrebbero non venire trasportati nel modo corretto dai meccanismi interni della stampante, portando all’inceppamento.
Opacità
L’opacità indica il grado di trasparenza della carta ed è strettamente legato allo spessore di quest’ultima, alla qualità e alla tipologia dei materiali impiegati per la realizzazione.
Il valore riportato indica la percentuale di luce che viene bloccata dal foglio e non è mai inferiore al 90% nella carta da stampante.
Luminosità
Anche questo valore viene riportato sulle tabelle tecniche delle risme di carta tramite una percentuale che indica la luce riflessa dal foglio.
Più la capacità di riflessione è elevata, migliore sarà la resa dei colori.
Punto di bianco
Ultimo, ma non per importanza, il punto di bianco, espresso sulle schede in CIE, consente di farsi un’idea delle fedeltà del colore restituita.
Quale carta scegliere in base alla stampa
Ora che abbiamo conosciuto i criteri di valutazione per determinare la qualità della carta, è giunto il momento di comprendere come utilizzare questi valori per dirigere il proprio acquisto nel modo ideale.
La scelta viene solitamente effettuata basandosi sul tipo di prodotto editoriale in relazione alla grammatura della carta stessa.
Sottolineiamo, ancora, che la grammatura non è un indice qualitativo assoluto; per una scelta oculata è, quindi, importante tenere a mente le informazioni sinora presentate.
Iniziare a dirigere la propria scelta basandosi su questo valore è, tuttavia, una convenzione utile, adottata per rapportare in maniera generale le necessità editoriali al tipo di carta:
- Grammatura 30-50 g/m2. Basso peso e basso costo, ideale per giornali e quotidiani;
- Grammatura 80 g/m2. Questa grammatura è quella tipica utilizzata per la carta delle comuni stampanti. Nei volumi in cui è presente unicamente testo è possibile impiegare carta con spessore leggermente maggiore;
- Grammatura 130-150 g/m2. Solitamente impiegata per poster a colori e manifesti;
- Grammatura oltre 200 g/m2. Valore impiegato per la realizzazioni di biglietti da visita e per stampe durature nel tempo.