La presenza sul mercato di un’infinità di prodotti legati al mondo delle stampe confonde quotidianamente migliaia di utenti nella scelta della stampante ideale.
Sebbene i prodotti più acquistati abbiano degli ottimi feedback, in molti casi si acquista senza informarsi sulle caratteristiche e le tecnologie che vi sono al suo interno.
Nelle prossime righe analizzeremo nello specifico le stampanti termiche, dandone una definizione e focalizzando lo sguardo sulle tipologie e funzionamento.
Stampante termica: definizione e tipologie
Non tutti sono a conoscenza di cosa sia una stampante termica, ma inconsapevolmente queste risultano essere più utilizzate di quanto tu possa pensare. Le stampanti termiche sono le stampanti che usualmente utilizzano al supermercato per stampare gli scontrini; queste, sebbene possano sembrare simili alle tradizionali stampanti laser o a inchiostro, hanno un funzionamento diverso.
Si definisce stampante termica quel dispositivo capace di imprimere un’immagine grazie alla presenza di una testina composta da resistenze termiche. Nel momento in cui la testina viene riscaldata, imprime l’immagine sulla carta, utilizzando quindi il calore e non l’inchiostro; una vera e propria bruciatura su carta.
Sebbene la definizione identifichi l’attività primaria di una stampante termica, con il corso del tempo sono state divise due macro categorie di questo dispositivo: a trasferimento termico e a stampa termica diretta:
- Stampante a trasferimento termico. Questa tipologia di stampante ha la capacità di rilasciare colore grazie a delle sostanze chimiche che si fissano alla carta grazie al gas surriscaldato;
- Stampante a stampa termica diretta. Questa tipologia, invece, sfrutta le proprietà di una carta molto sensibile al calore e, grazie alla superficie riscaldata, imprime l’immagine.
Una stampante a trasferimento termico è più consona per gli imballaggi flessibili e le stampe a basse velocità, mentre una stampante a stampa termica diretta risulta ideale per codici a barre, scontrini o etichette che non saranno facilmente esposti alla luce del sole.
Il funzionamento di una stampante termica
Benché nelle righe precedenti hai sicuramente dedotto il funzionamento di una stampante termica, è opportuno comprenderne i passaggi in modo preciso per avere un quadro chiaro.
Le stampanti termiche imprimono qualsiasi tipologia di immagine, scritta o logo attraverso il surriscaldamento di sostanze chimiche. Si utilizza il termine “termico” poiché è la testina al suo interno a riscaldarsi e incidere nei punti desiderati ciò di cui si ha bisogno.
I vantaggi di una stampante termica
Preso atto della definizione e del funzionamento, è opportuno indagare su quelli che sono i benefici che si possono trarre da tale dispositivo. Sebbene l’utilizzo quotidiano nei supermercati dia un’idea di quelli che possono essere i vantaggi, cerchiamo di carpire quelli più interessanti e meno banali.
Sintetizzando i vantaggi di una stampante termica sono: resistenza e leggibilità delle stampe; qualità alta delle stampe; resistenza ai raggi UV e ottima velocità di stampa.
Ti sembrerà un elenco poco esaustivo, ma è importante suddividere tali vantaggi per le due tipologie di stampanti termiche precedentemente esaminate.
Da un punto di vista tecnico, entrambe le tipologie sono eccellenti ma, per esempio, una stampante a trasferimento termico consente di stampare sia a colori che in bianco e nero, mentre una stampante a stampa diretta non lo permette.
La velocità di una stampante a stampa diretta è nettamente più veloce di una a trasferimento termico; è importante sottolineare come quest’ultima permetta di stampare su diverse tipologie di carta mentre quella a stampa diretta no.
Anche i costi sono differenti, una stampante termica a stampa diretta ha usualmente un costo inferiore sia del dispositivo principale che della carta.
Acquistare i prodotti migliori
Se fossi intenzionato ad acquistare questo tipo di stampante, sarebbe opportuno avvalersi di prodotti di qualità per la stampa.
Esistono, infatti, differenti tipologie di carta termica, nello specifico: protetta, non protetta e sintetica. Nel primo caso avrai a disposizione una maggiore durevolezza e stampe di oltre sei mesi; nel secondo caso, invece, la carta non durerà più di due mesi; la più interessante è quella sintetica che permette di conservare la stampa anche a contatto con l’acqua.
Conclusioni
Il fascino di una stampante termica è innegabile, riuscire a stampare attraverso un sistema completamente diverso risulta unico e particolare.
A tale suggestione si legano tantissimi vantaggi da non trascurare, con cui poter sfruttare al meglio la propria stampante nel corso del tempo.
Essendo un dispositivo basato sul calore, è opportuno acquistare i nastri a trasferimento termico più idonei alla tipologia di stampa da effettuare.
1 Commento. Nuovo commento
Buonasera. Sono alla ricerca di pacchetti formato A6, quindi 10*15. Per uso termico. Dato che non si trovano più vorrei provare con i fogli injet ma senza inchiostro. “Se” dovesse funzionare ok, altrimenti si “cuoce” e puzza di bruciato. Devo fare questo tentativo. Saluti.