Negli ultimi due anni stiamo assistendo alla crescita dei prezzi di quei dispositivi che basano il loro funzionamento sui chip. La variazione verso l’alto dei costi trova la sua spiegazione nella crisi che sta colpendo il mercato dei semiconduttori, compreso il relativo indotto.
Tuttavia, non è semplice collegare tale situazione con l’innalzamento dei prezzi di alcuni beni che, apparentemente, non dovrebbero esserne influenzati, con l’aggravante che un gran numero di questi appartengono alla nostra quotidianità.
In questo articolo cercheremo di fornirti delle informazioni utili per chiarire le idee su ciò che sta accadendo e le motivazioni del condizionamento della logica della valorizzazione di alcuni oggetti.
Cos’è la crisi del chip
Questa congiuntura negativa è nata in occasione del primo periodo del lockdown dovuto alla pandemia di Covid-19: lo spostamento della produttività dal luogo di lavoro (ufficio, negozio, call center, aula scolastica e universitaria) alla propria abitazione (remotizzazione della didattica e smart working) ha creato un notevole, improvviso e inaspettato incremento della domanda di dispositivi e supporti informatici.
Le aziende del campo dei semiconduttori, per la medesima motivazione, hanno dovuto bloccare o diminuire sensibilmente la loro produzione, innescando quindi l’impossibilità a completare l’assemblaggio di tutti quei dispositivi equipaggiati con i chip, che vanno dai PC alle automobili, passando per le stampanti e le console di gioco, con conseguente rallentamento del relativo mercato e l’inevitabile aumento dei beni già in vendita.
È questo il motivo per cui l’intero equilibrio domanda/offerta ha subito un’alterazione, portando ad un effetto a catena che ha toccato più mercati.
Cosa sono i semiconduttori
Senza addentrarci troppo nel campo dell’ingegneria dei materiali, puoi considerarli come sostanze che appartengono alla famiglia dei semimetalli, che costituiscono la base per la produzione di componenti elettronici quali resistori, transistor, diodi, led, celle solari (i cosiddetti dispositivi a semiconduttore) e di tutti gli elementi principali, se non fondamentali, delle apparecchiature che utilizziamo nella vita di tutti i giorni e che ci permettono di lavorare, produrre e svagarci, grazie alla loro resistività che si posiziona tra i conduttori e gli isolanti.
Quanto influisce la crisi del chip su cartucce, toner e stampanti
Il materiale di consumo relativo alle stampanti rappresenta una realtà che viene sicuramente toccata da questo stato di cose.
Anche se alcuni modelli non hanno avuto un eccessivo ritocco verso l’alto, dal momento che i loro produttori hanno svuotato i magazzini per soddisfare la domanda, visto che che la quasi totalità delle cartucce per stampanti in commercio è equipaggiata con chip, una volta finite le scorte, anche i prezzi di questi quasi inevitabilmente saliranno.
La motivazione che spinge i produttori a dotare di chip il materiale di consumo consiste nella volontà di offrire funzioni evolute che supportano ed agevolano l’utilizzo del prodotto e migliorano l’esperienza dell’utente finale (visualizzazione del livello dell’inchiostro e notifica della necessità di sostituzione con possibile ordine diretto al fornitore, con annessa consegna a domicilio) e di evitare l’uso della stampante con cartucce di un altro modello oppure di terze parti.
Assume notevole importanza, dunque, che effettui l’acquisto dei consumabili come cartucce e toner per stampanti su siti di e-commerce di provata affidabilità e serietà che, grazie alle loro politiche di acquisizione delle risorse, possono offrire un ottimo rapporto qualità/prezzo.