Sembrano tutte uguali, ma non lo sono: stiamo parlando della struttura delle cartucce per stampanti, leggermente diversa da un modello all’altro.
Tali differenze (visibili perfino ai non addetti ai lavori), dipendono non soltanto dalla compatibilità con le strumentazioni, ma anche dalla combinazione e dalla tipologia dei pigmenti, specialmente nei serbatoi contenenti inchiostri o polveri colorate.
Di seguito ti forniremo una panoramica su com’è fatta una cartuccia stampante e sui suoi componenti.
Struttura di una cartuccia per stampanti, gli elementi costitutivi
Le cartucce stampante hanno un compito: contenere i pigmenti per riprodurre parole o immagini sulla carta.
I componenti sono i seguenti:
- Serbatoio;
- Inchiostro;
- Chip;
- Testina (opzionale).
Ogni elemento deve garantire un’adeguata (e, per quanto possibile, lunga) conservazione dell’inchiostro, nonché un suo corretto indirizzamento sul supporto e il riconoscimento di alcuni parametri.
Struttura delle cartucce di stampa, il serbatoio
Nei modelli di cartucce stampanti originali come in quelli compatibili o rigenerati, l’involucro è realizzato in plastica. Se la forma deve adattarsi perfettamente all’alloggio della cartuccia, i materiali non devono alterare la composizione e capacità colorante dell’inchiostro.
Nel caso in cui riscontrassi modifiche in merito alla densità del fluido, depositi o incrostazioni a livello degli ugelli, notevoli diminuzioni dell’intensità cromatica o della nitidezza nella riproduzione di immagini o caratteri, sostituisci immediatamente l’inchiostro per stampante.
Cartuccia per stampanti, l’inchiostro
In tutte le stampanti puoi trovare da due a quattro serbatoi distinti: uno per il nero e gli altri per i colori.
Le soluzioni che puoi adottare nel secondo caso sono, di solito, due, ossia un’unica cartuccia per stampante i colori primari (magenta, ciano, yellow in modalità compatta) oppure tre mono-blocco (uno per il rosso, uno per l’azzurro e uno per il giallo).
Nei macchinari con funzionalità inkjet (cioè a getto d’inchiostro), i pigmenti si trovano allo stato liquido e a temperatura ambiente. Prima dell’apertura, puoi conservare la confezione delle cartucce per stampanti dentro un armadio o un cassetto, purché ben sigillata e al riparo da fonti di calore, di luce e di umidità.
A differenza dei toner stampanti, quindi, non importa che il prodotto si trovi in posizione orizzontale o verticale. Inoltre, non hai bisogno di agitarlo prima dell’uso: una volta posizionato all’interno del dispositivo, assicurerà una distribuzione uniforme del colorante e una presa rapida sulla carta, a prova di sbavature e imprecisioni.
Il chip delle cartucce di stampa
Al giorno d’oggi, quasi tutti i modelli di ricarica inkjet sono provvisti di un chip. Questo componente contiene parecchie informazioni, tanto da poterlo considerare un promemoria:
- Stima del livello d’inchiostro (con invio di una segnalazione su PC e dispositivo, quando sta per esaurirsi), per il nero come per il colore;
- Modello e marchio della stampante;
- Codice identificativo e brand della cartuccia.
Nel momento in cui noti la segnalazione di esaurimento dei pigmenti, dovrai sostituire i ricaricabili. La cosiddetta stampa a secco (ossia con poco inchiostro), infatti, comporta due rischi: ottenere immagini di bassa qualità e rovinare irrimediabilmente le strumentazioni.
In alcuni casi, queste ultime vanno in blocco preventivo, onde evitare ulteriori danni.
Testina di stampa, un componente opzionale della cartuccia
Come ben saprai, in commercio puoi trovare serbatoi provvisti di testine di stampa. Questi servono a indirizzare l’inchiostro verso la carta, in modo diretto e rapido.
La presenza o meno di tale elemento dipende dal marchio e dal modello del dispositivo: se il macchinario ne è provvista, allora le relative cartucce per stampante saranno prive di testina e viceversa.
Per fugare qualsiasi dubbio al riguardo e fare sempre la scelta giusta, controlla le istruzioni sul retro della confezione o contatta il tuo rivenditore di fiducia.